Prima
dell'alba
Incompleto un pentagramma distende
le righe
in tensione.
Alto e
lontano
S'indovina
un campanile,
ancora silenzioso.
Immagini e post : dalle Marche e da casa
Le MARCHE sono narrate anche nel romanzo "LE RICORDANZE", di Riccardo Ricci, ambientato a Petritoli, che nel romanzo ha il nome di Roccapetrina. Come ogni altro paese là intorno, siede su una collina, è una piccola città, un paese con una storia antica che risale al Medioevo. Uscendo dalle mura storiche e percorrendo antiche ci si affaccia su panorami irripetibili e senza tempo, tra cieli e montagne, lungo il corso di fiumi che nascono dai Monti Sibillini e corrono verso il magnifico mare Adriatico, verso antichi borghi di pescatori. I protagonisti del romanzo sono narrati tra autobiografia e storia contemporanea.
Prima
dell'alba
Incompleto un pentagramma distende
le righe
in tensione.
Alto e
lontano
S'indovina
un campanile,
ancora silenzioso.
Racconto qui la
storia, forse dovrei dire le avventure, vissute insieme a una casa acquistata
quasi per caso. Una casa in campagna, in collina, a Petritoli, nelle Marche, in Italia.
L’abbiamo incontrata non solo rustica, ma anche malandata e inabitabile. L’abbiamo
però subito amata e l’abbiamo rianimata e resa viva, confortevole e accogliente
ben oltre le apparenze rustiche che abbiamo volutamente mantenuto.
Il suo cuore era
il fuoco che bruciava nelle stufe a legna d’inverno, la sua voce l’alternarsi
di silenzi, ronzii e canti di uccelli notturni e diurni, il suo colore
appassionante quello delle stagioni.
Intorno, a veste e
cintura, la campagna collinare, vicino il paese di #Petritoli, dove è nato
Giuseppe, mio marito e dove la sua famiglia aveva risieduto per varie
generazioni ed era nota a tutti.
Siamo stati molto felici in quegli anni.
La nostra nipotina, Maria, durante una delle visite ha fatto questo disegno dove rappresenta lei stessa e me felici e piene di energia sull'aia della casa che definì "La casa di campagna più campagnosa che c'è".
Ho autopubblicato questo piccolo libro soprattutto per non disperdere meravigliosi ricordi e per condividerli.
Ancora nel cuore, come i passi
di un cammino senza altri pensieri
che amare, ed essere amata.
Poi il tempo che ombreggia spietato
la gioia nativa, la gioia del cuore
e tutto diventa sospeso.
Sospeso, non dico l'amore,
ma il senso di passi sospesi
di odori e profumi e di suoni
lo sanno. Proibiti e a te sola
la chiave ed il passo in salita
e il respiro frequente nell'aria
pulita da antichi saponi.
Non ti sorprenda se cambio
e mi guardo diversa, riga in fronte,
mi riguardo non illusa nello specchio
cercando in me quello che vorrei
essere, e non sono.
Non ti sorprenda il tempo
che passa e che stagioni tornino
diverse da un attesa convenzione
di frasi finte, fatte di cartone,
che io questa non sono.
Come fiorisce il mandorlo a febbraio
così sfida il sorriso e presto il gelo
cricca la resistenza che non cede,
se appena torna verde alle colline
e ne ripete il miele.
Se non ci fossero più occhi che contemplano la notte
né case bagnate da un fiume che trasporta
le replicate melodie ascoltate delle terre
lentamente attraversate,
e se non nascesse più la Luna
ad addolcire i sospiri e le lacrime
di noiosi poeti
che si ostinano a piangere per l’amore,
come quei mesti Pierrot
che vivono per lacrimare,
e se pure non ci fossero
abbastanza stelle
a illudere che altrove,
sì forse ci sia pace
e solenni giuramenti alla vita,
pure ci sarebbero almeno
una gonna fiorita e luminosa
e una testa pensosa e china;
e ci sarebbe quel gesto
che accarezza la musica
e la sprigiona dal legno,
dall’acqua, dalla notte,
dal sangue
o dalla vita
che la toglie al suo tempo
la facciata com'era nel 2018 |
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il ripristino anche delle tubature esterne |
l'opera in ferro: ringhiera della scala che collega i 2 piani |
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le inferriate esterne |
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piano terra, interno giorno, dettaglio |
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Paesaggio da PETRITOLI |
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Il fiume Aso che sbocca nel Mare Adriatico, a Pedaso |
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Paesaggio d'Autunno, tra colline e montagne, da Petritoli ai Sibillini (fotografia di M.S.Peterlin) |
"Percorrevo lentamente e con passo stanco il lungo corridoio del piano di sopra dell'ospedale e quando giunsi davanti al finestrone di fondo, mi fermai per osservare quel paesaggio autunnale, che la pioggia aveva reso così limpido.
Grosse nubi oscure facevano presagire nuove piogge, mentre l'aria pungente faceva sentire vicino l'inverno.
Era passato tanto tempo e tutto quello che era fuori di me sembrava fosse rimasto uguale ed immutato.
Seguivo con lo sguardo le tante strade e stradicciuole di campagna e rivedevo, per quelle strade, sul calesse, Cesare in compagnia di mio fratello e prima di lui del dottor Gesualdo, che andavano, in semplicità di vita, nelle povere case dei contadini ammalati."(dal romanzo "Le ricordanze" del dott. Riccardo Ricci)
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foto di M.S.Peterlin |
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30 Agosto 2010 |