Nel mondo globalizzato che senso ha un paese? Non è una vera domanda. O meglio non lo è per me. Io non ho un paese. Non ne sento molto la mancanza; e non ho neanche una vera città che considero mia. Ma questa è un’altra storia che racconto altrove.
Però conosco almeno un paese?
Però conosco almeno un paese?
La domanda è polemica?
Forse no. Conosco quello di adozione, quello in cui sono nate persone importanti per me.
Oggi un paese è spesso la clonazione di un luogo qualsiasi purchè mercificabile; e quasi nessuno sfugge a questa logica crudele. Non possiamo pretendere di cristallizzare una realtà per farla assomigliare a una cartolina d’altri tempi.
Oggi un paese è spesso la clonazione di un luogo qualsiasi purchè mercificabile; e quasi nessuno sfugge a questa logica crudele. Non possiamo pretendere di cristallizzare una realtà per farla assomigliare a una cartolina d’altri tempi.
Si può però contare sulla cultura; invece quando si parla di paese si cede subito alla logica del turismo mangereccio, della festa chiassosa col comico o il cantante, sul ripristino di qualche usanza folcloristica.
Tutto ciò non è ancora “paese”.
Un paese è appartenenza distintiva e rispetto di sé. E storia e arte. E’ ricordo e memoria. Si fa fatica a trovare tutto ciò.
Ma cercandolo e soprattutto passando per antiche strade con rispetto si può ancora distinguere il chiasso dal suono, la decorazione artificiale dal bello e misterioso che c'è.
Per questo possiamo apprezzare chi con fatica non costruisce o meglio ri-costruisce memorie del passato e le tiene vive ma opera in modo che anche il presente sia risonanza e ripresa, sia proposta e sguardo verso la continuità proiettata nel futuro.
Un teatro sempre attivo, ad esempio, costruisce futuro e mantiene vivo il passato più bello.
Un paese e un teatro, ecco un esempio significativo, proprio quello che cercavo.
Un paese è appartenenza distintiva e rispetto di sé. E storia e arte. E’ ricordo e memoria. Si fa fatica a trovare tutto ciò.
Uno scorcio del Teatro dell'Iride dalla mia finestra (Petritoli - FM) |
Ma cercandolo e soprattutto passando per antiche strade con rispetto si può ancora distinguere il chiasso dal suono, la decorazione artificiale dal bello e misterioso che c'è.
Per questo possiamo apprezzare chi con fatica non costruisce o meglio ri-costruisce memorie del passato e le tiene vive ma opera in modo che anche il presente sia risonanza e ripresa, sia proposta e sguardo verso la continuità proiettata nel futuro.
Un teatro sempre attivo, ad esempio, costruisce futuro e mantiene vivo il passato più bello.
Un paese e un teatro, ecco un esempio significativo, proprio quello che cercavo.
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