Le Marche: racconti e immagini

Le MARCHE sono narrate anche nel romanzo "LE RICORDANZE", di Riccardo Ricci, ambientato a Petritoli, che nel romanzo ha il nome di Roccapetrina. Come ogni altro paese là intorno, siede su una collina, è una piccola città, un paese con una storia antica che risale al Medioevo. Uscendo dalle mura storiche e percorrendo antiche ci si affaccia su panorami irripetibili e senza tempo, tra cieli e montagne, lungo il corso di fiumi che nascono dai Monti Sibillini e corrono verso il magnifico mare Adriatico, verso antichi borghi di pescatori. I protagonisti del romanzo sono narrati tra autobiografia e storia contemporanea.

martedì 31 gennaio 2023

Parole, per un borgo, nella sera

Se mi affaccio alla finestra della nostra casa nel borgo di Petritoli vedo un lato del paese:  case allineate e come accroccate in uno stretto giro di mura, in quei momenti allora io penso che sembrano abbracciarsi e stringersi tra loro non solo per le ragioni delle antiche difese che suggerirono quella conformazione urbanistica, ma come per fraternità affettuosa.
Questo pensiero sarà comunemente condiviso?

E se il suono, anzi la voce o un richiamo, risuona tra quel gruppo di case antiche, arroccate che guardano insieme verso il mare e le colline, perché non possiamo desiderare che non sempre si pensi  al profitto, all'invidia, al prevalere, all'interesse tra persone ben più vive di quelle case?
Ormai è entrata nel comune lessico (o dovremmo dire citazionismo) la straordinaria e emozionante riflessione di Cesare Pavese, da "La luna e i falò" e che esprime insieme amore e disincanto: "«Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti». 
Se un borgo suscita queste riflessioni ed emozioni non dovremmo, anche noi, sentire che in quel  il gusto di andarsene via  c'è insieme la voglia di tornare, quella struggente ansia di essere atteso anche quando nemmeno i tuoi cari possono risponderti, ma riposano sereni proprio poche case più in là?

Eppure è vero che tra quelle mura e quei vicoli, come nelle colline che si distendono fino all'Adriatico
"
c’è qualcosa di tuo" .
Eh no, noi come quelle case siamo fatti per capirci e parlarci, ed è solo l'ignoranza non certo quella delle cose e dei saperi, l'ignoranza dei sentimenti, quel non sapersi lasciare andare oltre la materia, di cui ahimè siamo in parte fatti, che ci rende diffidenti. 
Invece quelle case là, né belle né brutte, ma così vere e resistenti, strette strette nella soave sera che scende per tutti, sono là a ricordare e suggerire: non siamo fatti per l'istinto materiale, ma per capirci e comunicare lasciando che il flusso dei sentimenti buoni ci attraversi ed esprima un comune messaggio e che per ascoltarlo valga la pena di attraversare anche i monti e le colline o perfino il mare.



martedì 24 gennaio 2023

Petritoli via Osteria : e dalla finestra un velo

M'affaccio e vedo un velo di nebbia.
Come un pulviscolo leggero attenua le forme, disegna le luci dei lampioni ancora accesi, nasconde il cielo.

I bastioni delle mura castellane si delineano imponenti sulle piccole case dove la quotidianità è nel suo naturale risveglio.

I rumori della vita impercettibili, quieti.
Se gli uomini assomigliassero a quello che i secoli hanno costruito?

Sogni, solo sogni che la nebbia suggerisce, che le mura raccontano, che il tempo rappresenta.

Casa nostra, le nostre finestre si affacciano sbadigliando al mattino, è nel suo ruolo storico, non sospinta verso il futuro, ma testimone che custodisce memoria della storia di un borgo che resite e si sveglia alla vita. Se e quando cederemo questa casa non ne perderemo la storia né la memoria sarà cancellata.